domenica 8 novembre 2009

Diete Metropolitane

Stare a dieta a New York mette a rischio la tua salute mentale. Biscotti, donuts (ciambelle!), muffin, bagel, brownies, cupcakes, fette di torta e tante altre golosissime diavolerie ti assalgono ad ogni passo in questa città di smog candito, di cemento caramellato, di asfalto glassato, di alberi fondenti. Un turbinio di calorie ti avvolge, coccola, sussurra parole zuccherose alle tue orecchie affamate.
Il peggio, però, arriva quando hai abbassato la guardia, soddisfatto della tua resistenza, ringalluzzito dalla convinzione di aver dimostrato una tempra d'acciaio: i biscotti più buoni, quelli adorati e irreperibili, ti si offrono gratuitamente, su un vassoio all'esterno di un ufficio, ad un free buffet a cui sei capitato quasi per caso o addirittura entrano in casa innocentemente sfornati da vicini di appartamento inconsapevoli. E sei sconfitto.

La dieta a Milano invece è un gioco da ragazzi. A Milano i dolci sono timidi, impacchettati, stantii, plasticosi, ripetitivi. Le calorie a Milano si offendono se non vengono assunte con parsimonia e coerenza. I carboidrati e gli zuccheri milanesi, come animali selvaggi, scappano appena ti sentono avvicinarti. Le golosità milanesi sono standardizzate nel modo sbagliato, regolari, prevedibili, ostacoli evitabili anche dal più principiante degli slalomisti. A Milano, almeno questa battaglia, si vince facile.

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