sabato 7 febbraio 2009

Luci attuali e ombre future dell'operato di Napolitano

Come dicevo qui Napolitano ha negato la firma al decreto legge per mancanza dei requisiti di necessità e urgenza. Cito la lettera che ha motivato il rifiuto :
"Devo inoltre rilevare che rispetto allo sviluppo della discussione parlamentare non è intervenuto nessun fatto nuovo che possa configurarsi come caso straordinario di necessità ed urgenza ai sensi dell'art. 77 della Costituzione se non l'impulso pur comprensibilmente suscitato dalla pubblicità e drammaticità di un singolo caso. Ma il fondamentale principio della distinzione e del reciproco rispetto tra poteri e organi dello Stato non consente di disattendere la soluzione che per esso è stata individuata da una decisione giudiziaria definitiva sulla base dei principi, anche costituzionali, desumibili dall'ordinamento giuridico vigente."

Preoccupa (almeno me che sull'argomento la penso in un certo modo) un altro passaggio della lettera nella quale Napolitano non dichiara in realtà incostituzionale il contenuto (breve) del decreto-legge:
"Desta inoltre gravi perplessità l'adozione di una disciplina ichiaratamente provvisoria e a tempo indeterminato, delle modalità di tutela di diritti della persona costituzionalmente garantiti dal combinato disposto degli articoli 3, 13 e 32 della Costituzione: disciplina altresì circoscritta alle persone che non siano più in grado di manifestare la propria volontà in ordine ad atti costrittivi di disposizione del loro corpo."
Praticamente era incostituzionale solo il modo in cui sono stati affrontati tali temi.

Insomma se Napolitano ha svolto molto bene il suo compito fino ad ora, temo che d'ora in poi non dedicherà la stessa attenzione ad evitare che una futura legge contrasti con quanto disposto dalla Costituzione in particolare al già altrove citato Articolo 32. Spero di sbagliarmi.

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