venerdì 14 maggio 2010

Cosa è una laurea triennale in Economia.

Comunque vada, tra qualche mese potrei essere laureato. Sarà anche una laurea triennale che non conta niente, però mi sembra almeno che qualcosa cambierà.

Ho pensato di scrivere cosa è una laurea in Economia, come se fosse una piccola spiegazione per chi deve scegliere riguardo i suoi studi.

Ogni Università, ovviamente, fa le cose a modo proprio, ma in Italia la stragrande maggioranza dei corsi di laurea in Economia sono in "Economia Aziendale". Le alternative più frequenti, che nomino soltanto, perché non le conosco abbastanza bene, sono "Economia e Finanza" (un corso con più matematica e che si concentra sui titoli e i mercati) ed "Economics" (più matematica, economia pura, studia insomma l'economia come scienza).

Il corso di laurea in Economia Aziendale, ad un primo sguardo, sembra un fritto misto: c'è un po' di finanza, di marketing, di economia politica (quella pura di cui dicevo), di diritto, di matematica, di statistica, di bilancio e persino dei rudimenti di psicologia. A viverlo senza pensarci troppo, senza guardare all'insieme mentre lo si affronta, sembra di non fare niente sul serio. Altri sanno qualcosa davvero bene e tu continui a sapere solo un po' di tutto. Perché?

La verità è che questo corso di laurea è pensato proprio per questo, per dare un'infarinatura di tutto. Infatti, l'Economia Aziendale è lo studio delle dinamiche complesse in un istituto (un brutto termine economico per dire persone, famiglie, imprese, pubbliche amministrazioni,...) e delle sue relazioni con il mondo esterno. Per questa ragione, fatto per bene, il percorso dovrebbe creare manager capaci di gestire situazioni ingarbugliate. Fatto male dovrebbe assicurare delle minime competenze per lavorare in azienda con mansioni all'inizio non troppo specializzate.

L'obiettivo vero, quindi, sarebbe quello di fare sviluppare una disposizione mentale più che delle conoscenze. Il laureato in Economia dovrebbe essere capace di analizzare, valutare, discutere e decidere in modo rapido e sintetico. Altri corsi insegnano il rigore e la precisione, questo invece punta all'efficienza. La perfezione conta meno della velocità perché i dati da considerare sono tanti e spesso quello che serve davvero è avere l'intuizione giusta.
E allora ti allenano, tra un bilancio ed una derivata, a non essere troppo rigido, a sparare in corsa, a restare concentrato nel vortice di informazioni.

Ci sono due modi, quindi, per uscirne bene, sani e soddisfatti: appassionarsi ad un ambito particolare e decidere di approfondirlo alla specialistica o cogliere nel profondo questo filo conduttore e accettare che sia il segno che traccia la strada della propria vita.

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