domenica 7 giugno 2009

Milano, una domenica mattina

Non mi sono allontanato molto di casa oggi ma dovevo uscire a prendere un po' d'aria. Sono andato al ristorante giapponese dove ognuno mangia in modo un po' strano, chi vuole la philadelphia, chi vuole forchetta e cucchiaio, chi parla a viva voce al telefono. Poi sono uscito e sono rimasto così, fermo, a chiedermi come fa Milano a diventare d'improvviso così bella, a sorprenderti senza darsi.
Il naviglio pavese aveva i colori di Oxford, persone di ogni provenienza camminavano tranquilli per strada parlando idiomi magici e ignoti, ragazzi si sfidavano in corse sui marciapiedi, alcune turiste spagnole mi hanno chiesto indicazioni su dove mangiare sui "navilii". E poi c'era la luce di questo sole che scherza, che si diverte a nascondersi ogni tanto dietro grosse nuvole simpatiche, candide.
Da stasera sarà tutto diverso, lo so, tutto questo non tornerà fino a domenica prossima. Ma se questa è una Milano africana, allora l'Africa è il posto più bello del mondo.

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